Da oramai più di un anno, a causa della Pandemia COVID-19, il settore economico e produttivo del nostro paese (ma anche del mondo intero) è sotto stress, schiacciato dalle inevitabili misure anti-contagio che noi tutti, bene o male, conosciamo. Unitamente a questo settore, altri, non meno importanti, soffrono e stentano a sopravvivere, ad esempio tutta la filiera dello spettacolo, dell’arte e della cultura. Anche questi, inevitabilmente, scontano da un lato la ristrettezza delle misure di contenimento e dall’altro la crisi economica che si fa sempre più pressante e determinante sui bilanci familiari. Lungi da noi dare più importanza a questo o a quel settore, ma quello culturale e artistico soffriva già da prima a causa di un tessuto sociale in larga parte disinteressato e da un comparto mediale (principalmente lo show business televisivo) che intrattiene senza istruire e formare il suo spettatore.

Da questa impasse sanitaria ed economica ne usciremo, come ha sempre fatto il nostro grande paese, tuttavia ciò che ci preme maggiormente è se riusciranno la cultura, il teatro e tutte le arti, a risorgere più forti di prima… Vorremmo sensibilizzare, chi sta leggendo questo post, anche se per sbaglio, su questo tema; vorremmo invitarvi a riprendere il “consumo” delle arti e della cultura che da tempo immemore hanno sempre contraddistinto l’Italia.

Un invito semplice, ma importante… Che guarda alle nuove generazioni più che a quelle passate. Nuove generazioni che saranno chiamate a rifondare la “normalità” del nostro vivere sociale e che per farlo avranno bisogno di altri strumenti, oltre all’economia.

Passo dopo passo, noi ci stiamo provando!