Spesso e volentieri si propaganda il luogo comune che con la cultura non si mangia. Ovviamente non siamo d’accordo tuttavia vogliamo assecondare questo luogo comune per avvalorare la tesi contraria.

Innanzitutto cos’è la Cultura se non un astrazione di tutto ciò che muove sia i singoli che un intero tessuto sociale?! Parliamo di ideali, di valori, di usanze e tradizioni, di folklore, di modi d’uso degli strumenti, del linguaggio, delle cose e persino degli edifici. La Cultura è anche l’invisibile motore che accende la volontà di ogni singolo cittadino: c’è sempre ed è funzionale per ogni nostro aspetto sociale ed economico anche se spesso viene relegata in secondo piano.

La Cultura stimola i cittadini di buona volontà che, seppur senza alcun tornaconto personale o economico, si prendono cura del bene comune: che sia questi spazzare la strada antistante casa, che sia aiutare qualcuno in difficoltà.

La Cultura è anche il fattore cardine e/o complementare da cui sono scaturiti molti dei diritti che noi oggi godiamo, quali l’uguaglianza tra uomo e donna, il diritto di voto o la libertà individuale in generale.

E che dire della Cultura come fonte d’ispirazione per la pubblicità?!

In tal senso, partendo sempre dal luogo comune e senza attaccarlo a viso aperto, potremmo continuare ad elencare gli innumerevoli coinvolgimenti della Cultura negli aspetti umani individuali e sociali. Questa lungo elenco da un lato avvalora la tesi del luogo comune, ma dall’altro inevitabilmente ed indirettamente lo nega. Quindi, se la tesi del luogo comune comporta una serie di contraddizioni che portano alla negazione della tesi stessa, questi che fine ha? Il luogo comune, oltre ad una portata puramente dispregiativa della cultura sui generis, cosa vuole ottenere? Esso propone, semplicemente, una mercificazione nuda e cruda della cultura, ponendola sotto i riflettori di una tematica puramente economica, promuovendo nei singoli una forma mentis ed un modus operanti in sintonia con un sistema di credenze più che con un più accurato sistema sociale basato sulle competenze, sul sapere e sulla scienza. La fallacia e la fallibilità di questo luogo comune viene posta in essere in questa sede senza contrattaccare il luogo comune in sé ma ponendo la nostra tesi a partire proprio da esso e dal suo intrinseco senso e scopo puramente mercificatorio ai danni dello spirito critico personale e del bene comune inteso qui come progresso scientifico e sociale.

La Cultura è il substrato, l’humus, di un tessuto sociale da cui emergono tutti gli aspetti positivi e progressisti che portano questo tessuto lontano da una controproducente stagnazione sociale: di riflesso è chiaro che questa stagnazione sociale comporterebbe anche una stagnazione scientifica ed economica, de facto segnando la fine di ogni altra cosa dipendente o interdipendente da queste e da altre tematiche qui non menzionate.

In conclusione, affermare che con la cultura non si mangia equivale a voler dire tutto è vano, lasciamo perdere e andiamo pure in malora! Questo luogo comune non supporta affatto la tesi che secondo cui la cultura è un aspetto inutile, non funzionale o, peggio, controproducente all’economia di un tessuto sociale. Proprio a partire da questo luogo comune e da tutto il corollario di credenze a supporto, si procurano danni irreparabili anche e soprattutto alla nostra cara e fondamentale economia!

È di fondamentale importanza educare le nuove generazioni ad una maggiore consapevolezza della portata della Cultura e di tutte le tematiche ad essa agganciate, altrettanto importante è promuovere, nelle altre generazioni, uno spirito critico più ad ampio raggio, che possa mettere in discussione anche e soprattutto quelle credenze che supportano e promuovono comportamenti e prese di posizione dannose per la collettività e per tutte le tematiche sociali ivi affrontate.

È importante avere una visione completa di ogni aspetto e tematica che caratterizza le nostre società, sia per poter ancora parlare di futuro e sia per evitare errori che in passato l’umanità ha pagato a carissimo prezzo, sia umano che economico.